Il potente Master, dopo avere ben legato il misero schiavo ed averlo appeso alle pesanti fredde catene della cella di punizione, allungò la mano come un'aquila allunga il suo artiglio. Afferrò le morbide palle e strinse forte,  sempre più forte, mentre il piccolo uccelletto dello schiavo, quasi strappato via dalla furia del Master, divenne turgido e consistente. Gioia e dolore scorrevano nelle morbide carni tra le cosce aperte dello schiavo. Non poteva godere nelle mani del suo Master senza che gli venisse ordinato, cocente sarebbe stata la punizione per tale disobbedienza!